MY DeAr MaMa
A casa il pranzo e la cena erano affettuosamente chiamati : il rancio.
Mia madre doverosamente si sforzava di mettere in tavola qualcosa di abbondante, nutriente e non troppo costoso, capace di sfamare la sua truppa di quattro figli più consorte. Il giorno della spesa per me era una festa , il prosciutto era appena tagliato, la mozzarella ancora piena di latte, il sughetto fresco, l'insalata croccante e le rosette profumate...... ma fin dal giorno dopo l'inesorabile corsa al riciclo e al recupero iniziava. Ed è sulla strada di questo declino che sono nate le migliori ricette di mia madre, piatti ormai nel mito della mia storia familiare..
Risotto alla malta di latte
La condanna del crostino
Agonia di pizzaiola
Spezzatino del week-end
Polpetta del giorno dopo
La sbobba
Pollo in bella copia
Forse l'avere vissuto l'immediato dopo guerra, il mutuo, i troppi figli, la crisi del petrolio avevano lanciato mia madre nell'ossessione del risparmio e la cucina era il suo banco di prova quotidiano, la sua personale Wall Street dove le azioni della bistecca erano cedute per massicce acquisizioni di patate e uova.
In particolare era un'artista della patata e quindi via con le infinite variazioni sul tubero : Frittata di patate ( con e senza uovo), Pasticcio di patate per fondelli perduti, patate fritte con l'olio del vaso dei sette anni, Schiacciata di patate che riscaldarla non serve, Purè per locandine, Padellaccia di patate, cipolle e peperoni domenicale, fino a giungere al numero di magia culinaria della Patata Uso Abbacchio. In questa speciale ricetta l'ovino era citato come elemento leggendario, in realtà non ce n'era neppure l'ombra, le patate venivano condite alla cacciatora con aglio , olive, capperi , rosmarino e un goccio di vino bianco e infornate e il loro aroma serviva solo a tradire la promessa di carne.....